Freedom and Unity Memorial | Leipzig

 

SCRIVERE LO SPAZIO PUBBLICO

Il memoriale è una piazza, la riproposizione dell’antica Koningsplatz. Ha la stessa forma, lo stesso doppio filare di alberi intorno e un monumento al centro.Qua però non c’è nessuna statua equestre; la piazza e il podio sono d’asfalto come la strada dove i cittadini di Lipsia nel 1989 scesero per chiedere democrazia. La prima domanda è stata: come non fare un monumento? O meglio, come progettare un monumento capace di innescare meccanismi di memoria nelle giovani generazioni per non dimenticare e invece tramandare la storia?E poi: come comunicare alle giovani generazioni? Come parlare con loro e farli parlare? Come renderli attivi, contemplare ed agire per creare processi temporali tra passato e futuro? Pensare un monumento con cui interagire e attraverso l’azione arrivare alla conoscenza.La piazza è una grande lavagna su cui si scrive di se stessi e della collettività, del passato e del futuro. Il monumento appartiene a tutti e tutti possono immedesimarsi con l’opera e vivere il senso di condivisione del fare le cose insieme : salendo sul podio a fotografarsi, si diventa il monumento.                                                                                                                                                                   Le foto vengono poi proiettate all’interno del podio, dove uno spazio video e infopoint accoglie il visitatore - e infine postate su qualche social network, che ne moltiplicano l’esistenza e quindi la conoscenza. I video proiettati riecheggiano gli eventi dell’89 mentre gli allestimenti sonori posizionati sulla piazza trasmettono i suoni e le voci dell’epoca:  un’ installazione sinestetica che senza voler essere un museo,  traduce la storia in esperienza sensoriale.Il memoriale intende riproporre quelle emozioni e sensazioni che gli abitanti di Lipsia vissero nel 1989, con la presa di coscienza di poter guidare il proprio destino attraverso azioni pacifiche.         

La piazza diventa così luogo di un atto individuale (scrivere) che condiviso dalla collettività  diventa atto solidale: l’azione (scrivere) può cambiare le cose (lo spazio pubblico).E allora le persone sono i testimoni di eventi che in prima persona raccontano e che tramandano, evolvendo e nutrendone la memoria. Lasciando spazio alla libera espressione, ciascuna singola storia personale diventa comune e partecipata. Il memoriale rappresenta il singolo e anche la collettività, chi c’era allora e chi c’è adesso,  in un processo continuo di ricordo, azione e monito.La memoria è intesa come azione e lo è anche nella forma del memoriale, che ricostruisce il tessuto urbano e l’antica piazza di Lipsia, connettendosi al ring della città.Il memoriale è a scala urbana e insieme umana,  è  luogo riconoscibile nella città, e come la città si trasforma nel tempo attraverso la scrittura delebile e continua dei cittadini e visitatori, o di artisti, che possono essere coinvolti nel progetto.