La città sopra la città

La vita è lessenza ultima della città o meglio il suo contenuto.

 

La città, come organismo vivente e mutevole, si modifica a ogni intervento riorganizzando i tessuti e i flussi che interagiscono con le figure urbane: evitandole, invadendole, attraversandole. Ogni città è composta da tante città.  La memoria dei luoghi deve essere reinventata nella trasformazione di questi luoghi. Roma è una città molto particolare perché cresce attraverso una stratificazione di idee e immagini che si ripetono all’infinito. Roma in questo senso è una città modello perché qui il tempo assume altri significati. Progettare un nuovo quartiere a Roma è una possibilità di scrittura intensa che rende possibile la costruzione del futuro attraverso l’interpretazione della memoria.

Il futuro di una città è sempre una lettura attenta del suo passato.

Molti progetti di urban design sono il risultato di investimenti privati, ma in questo caso l’iniziativa è guidata da un iniziativa pubblica e per questo motivo ci interessa presentare dei principi vitali che siano in grado di creare i presupposti di una nuova idea di comunità civica, in cui le logiche del profitto siano in un certo senso piegate ad un idea di città chiara, che rispetti le esigenze primarie del vivere associati.L’idea di città deve prevalere sull’immagine della città. La nostra propostanon offre un’ immagine ma un principio organizzativo capace di definire una città possibile che cerca con estrema chiarezza di sostituire l’immagine con la forma della città.

La città di sotto

La città di sotto è la città che non deve essere cancellata, é fatta dall'insieme di tracce ed edifici preesistenti al nostro intervento. Racchiude le tracce preserva l’integrità dei luoghi facendo della struttura esistente un generatore di spazio e allo stesso tempo un luogo riconoscibile in ogni sua parte.  La città di sotto è la città che conosciamo che percorriamo tutti i giorni è Roma. La qualità degli spazi pubblici è garantita da una distribuzione degli edifici che non consuma suolo.

La città di sopra

 La città di sopra è la città del futuro che cresce in relazione alla città di sotto amplificando le sue caratteristiche, è una città checresce senza sostituire i pezzi, è una città fatta di strati piuttosto che diedifici iconici. Una città muta che sfrutta la città di sotto per vivere e svilupparsi. Solo negli anni si fonderà alla città di sotto, quando anch'essa diventerà memoria. L'immagine della città e l'apparenza non iconica di volumi sospesi sugli edifici esistenti. Nella nostra proposta cerchiamo deliberatamente di restirngere il nostro progetto alla definizione di volumi che devono provvedere con il minimo sforzo possibile alla coesistenza con gli edifici esistenti. È indispensabile creare una coesistenza tra il sopra e il sotto, tra l'assenza di una lingua e la forza dell'immagine che tutti conosciamo degli edifici esistenti.

Le architetture ideali sono i dispositivi di connessione tra le due città, disegnanola città reale prefigurandone all’interno del masterplangli effetti funzionali e d’uso, intersecandoli con modelli e prototipi utili a restituire la proporzione tridimensionale tra gli spazi. Le sette architetture ideali costruiscono un nuovo immaginario non rinunciando alla memoria del luogo perchè agiscono su livelli diversi.

Ogni architettura ideale appartiene alle due città una parte sotto e l'altrae urlare sopra, dal loro rapporto dialettico nasce una nuova struttura urbana. La nostra esperienza della città contemporanea è fatta di visioni parziali, frammentate ed incomplete. Muovendoci attraverso queste visioni parziali, le qualità empiriche dello spazio ci irretiscono, per questo è fondamentale far riferimento alla propria memoria perché solo attraverso le sue tracce rassicuranti possiamo disegnare il futuro.

Le architetture ideali sono da considera come oggetti urbani architettonici, lavorano a scale diverse, sono forme ideali sovrapposte al reale lo integrano e ne amplificano i contenuti.